La
prevenzione
Se la nostra memoria non è più come quella di una volta, se la capacità di concentrazione è diminuita e ci accorgiamo che la nostra mente è per certi aspetti “meno acuta”, allora siamo di fronte al cosiddetto esaurimento cerebrale - ossia perdita o declino della memoria correlato con l’età. Situazioni di questo genere si possono e si devono prevenire per mantenere "vive" le nostre abilità cognitive con il passare degli anni.
Vediamo in che modo è possibile farlo, ma partiamo dall’inizio.
Sei davvero sicuro di sapere cosa significa PREVENZIONE?
Il termine prevenzione significa “fare prima”, riguardo alle possibilità che un rischio diventi un danno effettivo (Zannini 2003).
La prevenzione, in generale, comprende tutti gli interventi destinati ad ostacolare l’insorgenza della malattia nella popolazione, combattendone le cause e i fattori predisponenti. Le azioni che entrano in gioco nel campo della prevenzione sono:
- L’educazione alla salute
- Gli interventi sull’ambiente mirati a eliminare o correggere le possibili cause della malattia
- Gli interventi per correggere errate abitudini di vita
Il nostro motto deve essere:
“Educare ad uno stile di vita che riduca il rischio di malattia, intervenendo sui fattori di rischio e potenziando i fattori protettivi”.
Per questo è importante proteggere la nostra salute intervenendo su quei comportamenti che consentono il mantenimento di uno stile di vita sano e che contribuiscono ad evitare disturbi.
Quindi, è necessario informare come e con quali strumenti fare prevenzione per proteggersi, anche se spesso è difficile sradicare le abitudini di una vita!
Alcuni dei fattori di rischio del declino cognitivo, purtroppo, non sono modificabili - lo stesso invecchiamento non lo è – possiamo però rivolgere la nostra attenzione a quei FATTORI che sono invece MODIFICABILI attraverso l’adozione di un comportamento e di uno stile di vita sano per ricaricare il nostro cervello e mantenerlo sempre attivo. Ad esempio, un cervello che non si allena invecchia più velocemente rispetto a un cervello stimolato di frequente.
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Bibliografia
David Perlmutter, Carol Colman, Salvate il vostro cervello, Tecniche Nuove, Milano, 2007;
Marwan Sabbagh, Risposta all’Alzheimer, Armando Editore, Roma, 2011.
Le informazioni contenute in questa pagina hanno il solo scopo di far conoscere al consumatore alcuni aspetti del problema trattato e non sostituiscono il parere del medico.